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"In Italia però la situazione è differente, i liquidi sono sottoposti a test di sicurezza".

Divieto e-cig a San Francisco, Anafe Confindustria: “Pericoloso precedente”

Umberto Roccatti, presidente Anafe, interviene su quanto sta accadendo in California: "In Italia però la situazione è differente, i liquidi sono sottoposti a test di sicurezza".

Il divieto dell’uso di sigarette elettroniche stabilito a San Francisco e in altre città della California costituisce un pericoloso precedente ma è anche l’occasione per ribadire la profonda differenza tra il mercato americano e quello europeo, e italiano in particolare. Nella città americana sono state vietate le sole e-cig che non hanno ricevuto l’autorizzazione da parte della FDA. Ma proprio per questo è opportuno ricordare che nessun prodotto negli Usa ha ricevuto una simile autorizzazione, con la conseguenza che il divieto si estende a tutti senza differenza“. È quanto afferma Umberto Roccatti, presidente di Anafe, l’associazione nazionale produttori fumo elettronico aderente a Confindustria, in merito al divieto sulle e-cig stabilito a San Francisco (Usa). “In Italia – aggiunge Roccatti – le sigarette elettroniche commercializzate, così come i liquidi, prima di essere immessi sul mercato, sono sottoposti ai più attenti test di sicurezza e conformità così da ottenere il marchio CE. Siamo convinti che il comparto del vaping abbia bisogno di certezze e non di misure che richiamino pericolosi retaggi del passato di stampo proibizionistico, nel pieno rispetto di regole chiare come quella del divieto assoluto di vendita ai minori“.
In ogni caso, quel che ci preme maggiormente sottolineare è che vietare le e-cig e non combattere attivamente le ben più dannose sigarette tradizionali non solo rappresenta un inspiegabile paradosso, ma induce anche il consumatore, che ha scelto un prodotto a rischio ridotto, a ripiegare sulle sigarette tradizionali con tutti i rischi e le conseguenze per la propria salute che ne conseguono. Come affermato dal Ministero della Salute della Gran Bretagna – conclude il Presidente di Anafe – le e-cig sono del 95% meno dannose selle sigarette tradizionali. Ecco perché è necessario un approccio pragmatico e non ideologico se davvero abbiamo a cuore la salute dei consumatori e le sorti di un comparto che genera reddito e posti di lavoro“.

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